Alzheimer e alimentazione
E’ di pochi giorni fa la notizia della scoperta, tutta italiana, del meccanismo all’origine dalla malattia. L’Alzheimer colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.Fino ad ora si riteneva che, a causare l'Alzheimer, fosse una degenerazione delle cellule dell'ippocampo, area cerebrale da cui dipendono i meccanismi del ricordo. La nuova ricerca invece, punta l'attenzione sull'area tegmentale ventrale, dove viene prodotta la dopamina, neurotrasmettitore coinvolto anche nei disturbi dell'umore. Come in un effetto domino, la morte di neuroni deputati alla produzione di dopamina provoca il mancato arrivo di questa sostanza nell'ippocampo, causandone il 'tilt' che genera la perdita dei ricordi. L'ipotesi è stata confermata in laboratorio, somministrando su modelli animali con Alzheimer, due diverse terapie: una con un amminoacido precursore della dopamina (L-DOPA), l'altra a base di un farmaco che ne inibisce la degradazione. In entrambi i casi, si è registrato il recupero della memoria insieme a un pieno ripristino della motivazione. Come possiamo aiutarci quindi con l’alimentazione?Sicuramente alcuni alimenti possono aumentare la produzione di dopamina ed evitare una sua degradazione in tempi brevi.In particolare, dobbiamo scegliere quelli che contengono i precursori della dopamina, quelle sostanze cioè in grado di far secernere e produrre dopamina al nostro organismo. Si tratta in particolare di alimenti contenenti tirosina, fenilalanina e antiossidanti.Gli alimenti contenenti tirosina sono mandorle, avocado, banane, latticini con pochi grassi, prodotti di soia, legumi, semi di sesamo e semi di zucca, pesce, pollo, tacchino.La fenilalanina aiuta a produrre tiroxina ed è contenuta nei cibi proteici come i legumi, la carne, le uova, e il pesce.Poiché la dopamina si ossida molto velocemente necessitiamo di una dieta ricadi antiossidanti. Quindi si a frutti di bosco,fragole, arance, carote, spinaci,frutta secca!
Fonti
Dementia Update 1999